Salone del Libro sui confini, e a stelle e strisce

Pubblicato da la stampa il 22/02/2017 di Emanuela Minucci

 

Sarà un Salone del Libro mai come quest’anno «sul pezzo» che avrà come fil rouge e tema principale il “superamento dei confini”, (il titolo esatto è «Oltre il confine») un concetto mai così attuale in un mondo dove si pensa di costruire muri fra una nazione e l’altra. Ad annunciarlo stamattina lo stato maggiore del Salone del Libro, con il direttore Nicola Lagioia presente con il presidente Montalcini all’aula magna della Cavallerizza di Torino. Il futuro presidente Massimo Bray, che entrerà in carica entro la fine di marzo, è invece collegato in diretta Skype dal suo ufficio romano della Treccani. Accanto alla sindaca Chiara Appendino e al presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino. Lagioia ha spiegato il senso del fil rouge 2017: «Le frontiere che sembravano dissolversi tornano a moltiplicarsi. Per questo abbiamo scelto questo tema».  Per la trentesima edizione, la prima dopo lo strappo con Milano, anche la scelta del Paese ospite è molto legato all’attualità: saranno gli Stati Uniti con i loro scrittori ed editori (mentre la Toscana sarà la regione ospite) . Con la grande edizione del trentesimo anno, dunque, il Salone del Libro che si terrà al Lingotto dal 18 maggio vuole andare con l’esercizio della scrittura e del pensiero «Oltre il confine». La regione ospite è invece la patria di Dante, la Toscana, mentre avrà un suo stand la città di Matera. Soddisfazione è stata espressa per le adesioni all’edizione 2017: gli editori sono saliti a quota 350. E a tre mesi dall’evento il 96% di chi l’anno scorso aveva lo stand lo ha ripreso. «Sono emozionato – ha detto Bray -. Abbiamo cambiato la situazione che l’estate scorsa aveva creato tanta preoccupazione. Voglio ringraziare Sergio Chiamparino e Chiara Appendino. Sembrò subito che l’impresa non sarebbe stata facile, ma il vento è cambiato. Siamo dispiaciuti per alcune grandi assenze, ma sono fiducioso che si potranno recuperare. Il Salone avrà comunque numerosi editori e questo ha dell’incredibile rispetto a quello che poteva accadere. Ha impressionato tutti l’affetto dimostrato dagli autori italiani ma anche internazionali. Sono arrivate adesioni da Francia, Spagna, Usa, Russia». Alla Cavallerizza sono presenti anche i vertici delle edizioni passate con l’ex presidente Rolando Picchioni seduto in seconda fila, così come il direttore di decine di edizioni, Ernesto Ferrero.

LA GOVERNANCE  

Fra un Paese e una Regione ieri sono state annunciate importanti novità sulla «governance» del Salone. Entro la fine di marzo l’ex ministro della Cultura Massimo Bray sarà finalmente presidente, mentre al suo fianco, come vice arriva Mario Montalcini. Il quale annuncia che entro la fine di marzo verranno convocati l’alto coordinamento dell’ente e l’assemblea dei soci. E se Massimo Bray avrà un ruolo di rappresentanza e di relazione ad alto livello Montalcini, che in questi mesi ha gestito la Fondazione assieme al segretario generale prestato da Palazzo Civico Giuseppe Ferrari, assumerà l’incarico di suo braccio destro con funzione di legale rappresentante e responsabile dell’organizzazione. Collegato via Skype con l’aula magna della Cavallerizza parla l’ex ministro della Cultura. Dietro di lui tanti libri e un mattoncino con su scritto la frase calviniana mai così attuale «Se alzi un muro pensa a cosa lasci fuori». Spiega: «Siamo tutti dispiaciuti di alcune assenze, ma il numero degli editori che hanno assicurato la loro presenza è incredibile. Forse riusciremo a fare di Torino una protagonista internazionale» . Il futuro presidente parla poi alla comunità più importante, quella dei lettori: «Ho sentito molto questo affetto. Torino lancia un messaggio importante».

LAGIOIA E L’HORROR PLENI  

«Siamo passati dall’horror vacui all’horror pleni» dice il direttore Nicola Lagioia.C Ironizza, ma è la verità, attorno al Salone è esplosa una positività che si tocca con mano, con gli sponsor che non si fanno più pregare e il «layout del Salone» che forse dovrà cambiare di nuovo perché «altrimenti tutti gli espositori non ci stanno». Aggiunge: «Gli editori non solo ci hanno seguito, ma hanno fatto proposte e messo un’energia rigenerante».

 

Link articolo : http://www.lastampa.it/2017/02/22/cronaca/salone-del-libro-sui-confini-sognando-la-california-HMhBExUyCuCpOJH5pyjZ1N/pagina.html

 

 

 

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