“Moon Village”: parte da Torino il progetto di una base sulla Luna

Pubblicato da La Stampa  il 28/06/2017 di Antonio Lo Campo

 

27 giugno 2017: parte il progetto per rispedire l’uomo sulla Luna. Ma non una semplice andata e ritorno. Il viaggio nasce per costruirci sopra una base. Città di partenza del progetto? Torino. E anche se non si tratta di un autentico programma spaziale è la partenza del «Moon Village Association» (Associazione del Villaggio Lunare), organizzazione non profit con sede a Parigi, che vuole sul serio riportare l’uomo sul satellite.

Attenzione però, non più con sbarchi e brevi esplorazioni come ai tempi delle imprese Apollo, ma per sistemare sul satellite basi permanenti: «La Luna è la logica conseguenza, il passo successivo a quello della Stazione Spaziale Internazionale» dice Giuseppe Reibaldi, presidente della Moon Village Associations. E aggiunge: «La stazione spaziale sarà operativa fino al 2024. È necessario pensare al dopo. E bisogna partire subito. Una base sulla Luna è davvero importante, anche per poi andare su Marte, in seguito».

E Torino non è stata scelta a caso. Moon Village è stata presentata nel corso del Simposio Internazionale (non aperto al pubblico, ma solo agli addetti ai lavori) dal titolo «Futuro nello Spazio», che quest’anno ha come sottotitolo «Esplorazione: verso il Moon Village e oltre», organizzato dal Politecnico di Torino e dall’Accademia Internazionale di Astronautica. Un convegno che storicamente si è sempre svolto a Torino e per alcune edizioni ad Aosta. Tre giorni di relazioni, incontri, dibattiti, iniziati ieri presso Altec, il Centro Spaziale di corso Marche, che segue le missioni degli astronauti sulla stazione spaziale e prepara la missione ExoMars 2020 destinata alla ricerca di vita su Marte.

Oggi e domani il Simposio proseguirà presso il Politecnico: sono convenuti esperti di enti, aziende e centri di ricerca cinesi, indiani, giapponesi, russi, americani, europei per parlare in generale delle future imprese spazial i, con e senza astronauti. Missioni verso altri pianeti e verso le stelle più vicine. Progetti più o meno vicini nel tempo. Ma la Luna può essere nuovamente il prossimo passo: «La “Moon Village Association” – dice Reibaldi – avrà il ruolo di favorire il nascere d progetti di ritorno sulla Luna a livello internazionale. L’obiettivo concreto? Rendere operativo sia il privato sia il pubblico per creare un villaggio lunare aperto a tutti i paesi della Terra.

Così come per la stazione spaziale che orbita attorno alla Terra, sulla Luna si potrà creare in tempi piuttosto brevi una base per far vivere astronauti per lunghi periodi. E abituando finalmente l’uomo a vivere e a lavorare lontano dal nostro pianeta, e non solo nei nostri paraggi. «Siamo alla decima edizione – aggiunge il professor Giancarlo Genta, del Politecnico di Torino, Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale, organizzatore del Simposio – ed è sempre un’occasione importante per la nostra città. Con il nostro simposio sono spesso nate nuove e innovative idee di satelliti, di propulsione spaziale, e altri progetti. Guardiamo alle imprese spaziali dei prossimi decenni, o dei prossimi cento anni». Proprio come fa Mae Jamison, la prima astronauta afro americana della storia, che è leader dell’organizzazione «100 Year Starship»: «Torno sempre con piacere a Torino, una città bella e piacevole – dice l’ex astronauta Nasa, in orbita sullo Space Shuttle nel 1992 – sì, il mio sogno è di poter fornire un contributo per il futuro delle imprese nel cosmo. Con la conquista di nuovi pianeti e viaggi verso altre stelle. Credo sia possibile». «Inoltre io sono una fan di Star Trek” – aggiunge Mae, che è stata anche attrice in alcuni episodi della celebre saga di fantascienza – ed è naturale per me guardare alle imprese interstellari. Che è da sempre il tema portante di questo importante simposio biennale di Torino».

Link Articolo Completo: http://www.lastampa.it/2017/06/28/cronaca/parte-da-torino-il-progetto-di-una-base-sulla-luna-dn6Dke3NuasjapGivJNOxN/pagina.html

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