Imparare facendo, il Pininfarina di Moncalieri taglia le distanze tra scuola e lavoro, in alleanza con imprese e Politecnico

Pubblicato da TorinoOggi, 22 Febbraio 2019

Presentato Fabb4p0@Edu, uno dei 4 laboratori per l’occupabilità finanziati dal MIUR in Piemonte. Tra le attività già avviate, la realizzazione di un pozzo in Kenya, con la Onlus Imagine to help. Saracco (Politecnico): “Non più capoccioni nerd, ma ingegneri creativi”

Imparare facendo, il Pininfarina di Moncalieri taglia le distanze tra scuola e lavoro, in alleanza con imprese e Politecnico [FOTO e VIDEO]

Taglio del nastro per Fabb4p0@Edu.Pininfarina, il Laboratorio Territoriale per l’Occupabilità allestito presso l’ITIS “Pininfarina” di Moncalieri con finanziamento del MIUR (630mila euro) e cofinanziamento di istituzioni e imprese pubbliche e private. Tra i partner più prestigiosi, il Politecnico, la Regione, CNA, Api e Unione industriale di Torino.

“Il laboratorio, aperto a studenti, docenti, aziende, cittadini, pone la scuola in stretto rapporto con la nuova filiera per la formazione composta da istituzioni locali pubbliche e private, università, centri di ricerca e imprese, puntando sulle vocazioni produttive più all’avanguardia e trainanti per il futuro del territorio – spiega Lionella Favretto, dirigente scolastica che ha proseguito il lavoro iniziato da Stefano Fava – meccatronica, ricerca, elettronica digitale, automazione, sviluppo delle ICT e della fabbricazione digitale in tutti i settori considerati”.

“Il laboratorio si baserà principalmente sull’assunto dell’imparare facendo – prosegue – combinando formazione  disciplinare, ricerca e sperimentazione in laboratorio, esperienza sul campo, imprenditorialità e sviluppo teorico e pratico di idee innovative per stimolare competenze e capacità d’eccellenza. Il progetto, che investe sul capitale umano, sociale, imprenditoriale e di cultura del lavoro e dell’inclusione tipici del territorio piemontese, punterà a selezionare talenti, a creare nuove idee imprenditoriali, all’open innovation”.

Due le collaborazioni già arrivate all’interno del laboratorio. Una con il liceo D’Azeglio e l’altro con una Onlus, Imagine to help, per la costruzione di un pozzo che sarà installato in Kenya. “La disponibilità del laboratorio di essere aperto a persone e territorio, più ampio della sola Moncalieri – dice il sindaco, Paolo Montagna – rappresenta la scommessa più grande. E grande merito va dato anche ai ragazzi, che con il loro impegno rappresentano la faccia migliore del Pininfarina”.

“È bello rendersi conto di che gioiello abbiamo in questa scuola – aggiunge la consigliera della Città metropolitana Barbara Azzarà – e in una fase di crisi come quella attuale è fondamentale che la scuola possa sperimentare con studenti e insegnanti per guardare avanti”.

“È importante avere una chiave di lettura per cogliere costantemente le sfide del domani – dice Gianna Pentenero, assessore regionale all’Istruzione – e ancora una volta Pininfarina si dimostra un eccellenza, anche nell’alta formazione. Una forma importante di restituzione al territorio”.

“L’Italia sta vivendo un problema grosso di disoccupazione giovanile – spiega Alberto Barberis, presidente dei Giovani imprenditori di Torino – eppure le nostre aziende faticano a trovare risposte alle proprie necessità occupazionali. Abbiamo provato a rispondere con gli ITS, che però forniscono solo 12mila giovani in Italia, una cifra molto inferiore rispetto a Germania 800mila, Gran Bretagna 270mila e Spagna 140mila e nonostante quasi tutti trovino lavoro. Ci sono tempi rapidi di cambiamento, soprattutto con il 4.0 e non sempre il mondo formativo riesce a reagire maniera flessibile. Bisogna invece integrare le conoscenze con l’esperienza reale”.

“Come rettore sto visitando luoghi come questo che forse i miei predecessori non hanno mai toccato – sono le parole d’esordio di Guido Saracco, al timone del Politecnico – e forse il Politecnico si è cullato per troppo tempo nella propria eccellenza scientifica e senza valutare quale fosse l’impatto dei ragazzi che formava sulla società. Ma i soldi che noi riceviamo arrivano dalle tasse che pagano le aziende e non è più accettabile che i miei capoccioni nerd no sappiano adattarsi a certi contesti complessi e, mentre al tempo stesso le aziende sono intimorite dal rapportarsi con loro”.

“È situazione grave, forse la più grave nel mondo più sviluppato. Dobbiamo invece impegnarci a far rimanere i nostri laureati sul territorio e se io continuo a produrre gli ingegneri dei tempi della Fiat di decenni fa, mancherà sempre qualcosa, a cominciare dallo spirito critico, ma anche dal lavoro in gruppo e con conoscenze anche umanistiche. So che sembra un ossimoro, ma voglio creare ingegneri creativi”.

“Entro un mese faremo una call – aggiunge Saracco – per selezionare imprenditori e dirigenti del mondo della produzione perché vengano a insegnare soluzioni di problemi di vita reale nei gruppi di studio della laurea triennale e quella magistrale”. E ai nastri di partenza c’è anche la prima laurea professionalizzante: “Dedicata alla manifattura – conferma Saracco – ma prossimamente ci rivolgeremo anche a digitale e altre realtà. E cercheremo di intrecciare rapporti con gli ITS, dando una mano e nel rispetto delle loro potenzialità, ma cercando parallelismi ed equipollenze con il nostro biennio di laurea professionalizzante”.

Un po’ come “Gigante pensaci tu”, di una vecchia pubblicità, che può convincere le famiglie a scegliere questi percorsi formativi per i loro ragazzi, magari facendo da traino e moltiplicando i numeri attuali”.

LINK ARTICOLO: http://www.torinoggi.it/2019/02/22/leggi-notizia/argomenti/economia-4/articolo/imparare-facendo-il-pininfarina-di-moncalieri-taglia-le-distanze-tra-scuola-e-lavoro-in-alleanza-c.html

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