Giorno del ricordo – Celebrazione

Programma – sabato 10 febbraio 2018

Ore 11.00
Ritrovo presso il Centro Polifunzionale Santa Maria – Via Santa Maria, 27/bis ove è presente una targa commemorativa.
Deposizione della Corona
Intervento a cura della Associazione Filarmonica Moncalieri – trombettista
Discorso del Sindaco Paolo Montagna o di suo delegato

Con legge 30 marzo 2004 n. 92 la Repubblica ha riconosciuto il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa
vicenda del confine orientale.


INFO:
 Ufficio Cultura tel. 011 6401206/270
ufficio.cultura@comune.moncalieri.to.it

Il Giorno del Ricordo

Con la Legge N. 92 del 30 marzo 2004 la Repubblica Italiana ha istituito il “Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale” e ha concesso “un riconoscimento ai congiunti degli infoibati”.

Scopo del riconoscimento del Giorno del Ricordo è quello di“conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale” (articolo 1, comma 1).

La terribile pagina di storia a cui fa riferimento il Giorno del Ricordo è quella che interessò i territori dell’Istria a partire dall’autunno del ’43, subito dopo l’armistizio, fino al 1947, dove furono rastrellate, deportate e uccise migliaia di persone, per lo più italiani, dai partigiani dell’esercito di Tito.   L’inizio dell’eccidio risale al ’43, subito dopo l’armistizio, nell’Istria abbandonata dai soldati italiani e non ancora controllata dai tedeschi, quando i partigiani slavi gettarono nelle foibe (fosse rocciose profonde fino a 200 metri) centinaia di cittadini italiani considerati “nemici del popolo”.

Ma fu nel 1945, durante i quaranta giorni dell’occupazione jugoslava, dall’ingresso di Tito il 1 maggio fino all’arrivo delle truppe anglo – americane a metà giugno, che la carneficina delle foibe raggiunse l’apice dell’orrore.

Lo sterminio fu condotto senza distinzioni politiche, razziali ed economiche, seguendo le direttive di Tito che ordinava di eliminare i fautori del nazionalismo. Furono arrestati fascisti, anti-fascisti e partigiani, cattolici ed ebrei, uomini, donne, vecchi e bambini, industriali, agricoltori, pescatori, poliziotti e carabinieri, militari e civili, secondo un disegno che prevedeva l’epurazione attraverso torture, fucilazioni e infoibamenti.

La persecuzione, soprattutto in quella “terra di nessuno ” vicina al confine sottoposta all’amministrazione jugoslava, la violenza e l’efferatezza delle esecuzioni, precedute spesso da processi sommari, torture e linciaggi, determinarono l’esodo che nel dopoguerra allontanò quasi tutta la popolazione italiana dall’Istria.

Il 10 febbraio è un giorno per ricordare, per raccontare, per capire e condividere la memoria dopo anni di silenzio.

Condividi: