Dall’ 11 al 13 le stelle del jazz brillano a Moncalieri

Il progetto con cui Bosso si propone è Spiritual Trio, reduce da un tour in Colombia, composto da Fabrizio alla tromba, Alberto Marsico, organo e Alessandro Minetto, batteria; come ospite sarà presente il cantante Walter Ricci che rappresentò l’Italia vincendo il New Wave Contest di Sochi. Sale sul palco anche il Sunshine Gospel Choir, diretto da Alex Negro.

Lo Spiritual Trio ha inciso due cd che rappresentano un omaggio alla musica nera, declinata nella sua variante gospel e spiritual. Il primo cd, «Spiritual»(2011), affronta un repertorio radicato nella tradizione popolare nera. In «Purple» (2013), il trio esplora ulteriormente quel mondo alla ricerca di un repertorio, tanto tradizionale che moderno, in cui esprimersi al meglio. La tromba di Bosso ripercorre il jazz delle origini con potenza e personalità, dialogando alla perfezione con l’hammond di Marsico e il vigore ritmico di Minetto. In repertorio brani da entrambi i lavori, più composizioni originali.

Sabato 12 la serata è dedicata ai «Nuovi e Vecchi Talenti». Il primo a salire sul palco sarà il giovane pianista piemontese Fabio Giachino, classe 1986, considerato uno dei maggiori talenti apparsi sulla scena italiana degli ultimi anni. Vincitore di concorsi e premi, è stato selezionato pochi mesi fa dall’Associazione nazionale Musicisti Italiani Di Jazz per una residenza d’artista di tre mesi presso l’ambasciata italiana a Copenagen. Qui collabora con i principali musicisti danesi, si esibisce e registra un cd che uscirà nel 2017.

Nella seconda parte, sul palco delle Fonderie, tocca ad uno dei gruppi più longevi della storia del jazz : i Cookers, musicisti che portano ancora avanti lo stile e il gusto di un jazz intramontabile radicato nella tradizione. Il gruppo è formato da David Weiss e Eddie Henderson, tromba, Craig Handy, sax alto, Billy Harper, sax tenore, Cecil McBee, contrabbasso, Billy Hart, batteria. George Cables per motivi di salute non sarà presente e viene sostituito da Antonio Faraó.

A chiudere il Mjf 2016 domenica 13 «I Giganti del Jazz» con Aziza, quartetto esponente del modern mainstream più avanzato, dal cast altisonante e mirabolante: Dave Holland, contrabbasso, Chris Potter, sax, Lionel Loueke, chitarra, Eric Harland, batteria. Con Aziza il suono è moderno e vibrante, il dialogo tra strumenti pressoché perfetto, l’afflato ritmico fisicamente ed emotivamente travolgente. Holland è considerato un maestro assoluto: bassista di Miles Davis in incisioni fondamentali per la storia del jazz come «In a Silent Way» e «Bitches Brew», ha suonato al fianco di Corea, Monk, Braxton, Sam Rivers, Getz, Hancock. Firma ECM dai primi anni 70, dedicandosi negli ultimi decenni alla propria musica, toccando vertici di assoluto livello. Chris Potter, classe 1971, è considerato tra i pochi musicisti capaci di indicare il linguaggio più attuale oggi per un sassofonista. Stellari le sue collaborazioni. Anche se più giovani vantano esperienze importanti sia Loueke, originario del Benin, che porta le sue radici nel suono, sia Harland che arricchisce il drumming con piglio insieme autorevole e raffin ato.