Rissa tra genitori al campetto da pallone alla partita di calcio tra ragazzi. Un papà in ospedale
La moglie: “Un infarto, difendeva nostro figlio”
Altro che amore per lo sport e fair play. Una banale partita di calcetto tra ragazzini è quasi finita in tragedia, sabato scorso, nell’area sportiva del negozio Decathlon di Moncalieri. Tutta colpa di un ginocchio sbucciato, una scivolata sul terreno sintetico, un contatto un po’ rude tra alcuni ragazzi di 17 anni e un gruppetto di bambini di 9 e 11 anni. Immancabilmente alcuni genitori si sono messi di mezzo. Un papà avrebbe tirato un pugno in faccia ad un diciassettenne cardiopatico, per difendere il proprio bimbo. A sua volta il padre del ragazzo, anche lui malato di cuore, avrebbe cercato di corrergli in aiuto, ma è crollato a terra, colpito da un infarto. Adesso l’uomo è ricoverato in ospedale. E la moglie, che ha già raccontato tutta la vicenda sulla sua pagina Facebook, è pronta a fare denuncia ai carabinieri.
Stando al racconto della moglie tutto è cominciato con la richiesta del figlio, cardiopatico, di trascorrere il pomeriggio di sabato con gli amici, al campetto del negozio sportivo. «Mio figlio ha 17 anni – dice Patrizia G., 52 anni – È affetto da miocardite. Per colpa della malattia non ha potuto continuare a fare sport». Papà e mamma gli raccomandano di non stancarsi e nel frattempo si allontanano. Intorno alle 17 tornano a riprenderlo. Qui scoppia il caos. Avvicinandosi al campetto, la donna scorge il figlio barcollante, tra le braccia degli amici. «Ho cominciato a correre verso di lui – spiega la mamma – pregando mio marito di stare in auto, visto che l’agitazione poteva giocargli un brutto scherzo». Che cosa è successo? Forse una lite. Un gruppetto di bambini di nove, forse dieci anni, voleva entrare a giocare, con il campo ancora occupato dai diciassettenni. «Mio figlio ha consigliato loro di aspettare pochi minuti, perché lui e gli amici se ne sarebbero andati da lì a poco. Quei bambini invece si sono infilati ugualmente. Uno di loro si è scontrato proprio con mio figlio ed è finito a terra, sbucciandosi un ginocchio».
Sembrava una cosa da niente, ma la situazione è degenerata: «Il padre del bambino si scagliato contro mio figlio e l’ha colpito con un pugno – spiega la donna -. Lui gli ha detto di essere cardiopatico, ma quell’altro non ha voluto sentire ragioni». A quel punto il marito della donna non è riuscito a stare fermo. Vedendo il figlio in pericolo, è sceso dall’auto, correndo verso di lui. Ma il suo cuore non ha retto: «Fatti pochi metri, Antonio è crollato a terra. Mi sono messa ad urlare, temevo per la sua vita. Due persone gli hanno fatto il massaggio cardiaco, mentre un’altra è andata da Decathlon a chiedere un defibrillatore, ma non c’era».
Per caso un uomo aveva il defibrillatore con sé. «Alla terza scarica Antonio si è ripreso. Poi è arrivata l’ambuanza. Lui e mio figlio poi sono andati in ospedale. Mio marito ha rischiato di morire. L’uomo che ha colpito mio figlio non la deve passarla liscia. Stava per distruggere una famiglia».
Il personale di Decathlon si è subito attivato: «L’uomo era privo di conoscenza – spiegano dalla direzione – Attraverso un annuncio al microfono è stato rintracciato un volontario del 118 per prestargli soccorso. Il parco sportivo è stato evacuato per sicurezza. In questi casi, seguiamo una procedura interna molto rigorosa».