Condanna bis per il killer di Caccia: tre anni per traffico di droga

Pubblicato da La Stampa, 22/01/2018, GIUSEPPE LEGATO, TORINO

Condanna bis – ma decisamente più lieve rispetto al recente passato – per Rocco Schirprocessoripa, panettiere di Torrazza Piemonte, affiliato al locale di ’ndrangheta di Moncalieri, già condannato in primo grado all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Milano per l’omicidio del Procuratore Capo di Torino Bruno Caccia.

La Corte d’Appello lo ha condannato oggi a 3 anni di reclusione per traffico di droga grazie al riconoscimento dell’istituto della continuazione che gli è valso «l’abbuono» del periodo in carcere già scontato con una detenzione tra il 2000 e il 2006 e al patteggiamento (1 anno e 8 mesi) per associazione a delinquere di stampo mafioso maturato nel corso del procedimento Minotauro.

I giudici di secondo grado – pur condannando Schirripa – hanno accolto la richiesta dei suoi legali Mauro Anetrini e Basilio Foti – che già in primo grado (l’imputato era stato condannato a 8 anni) avevano sottolineato il diritto di Schirripa a vedersi riconosciuto l’istituto giuridico che gli permette oggi di «salvarsi» da una maxi-condanna vicina ai 14 anni complessivi.

In questa indagine l’ex panettiere era accusato di aver fatto da intermediario nell’acquisto di alcune partite di droga dalla Spagna. Anche al suo coimputato Gino Agostino (difeso dal legale Guido Anetrini) la Corte ha riconosciuto la «continuazione» con vecchie condanne. Pena finale: 1 anno e 8 mesi.

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