Il nuovo Salone dice addio agli stand: il Padiglione 3 ridisegnato dal Politecnico

Pubblicato da la  Stampa  il 17/02/17 di  Emanuela Minucci

Il 30° Salone del Libro abbatte i recinti delle case editrici. Il reticolo di stand cui siamo abituati fin dal 1988 il prossimo maggio si dissolverà. Al suo posto, un unico grande «open space» intervallato da leggii, tanti leggii foderati di tessuto fono-assorbente. Un tappeto di libri con zero barriere intervallato da due piazze iconiche, quella dei librai e l’arena dei dibattiti, che stanno costruendo i laboratori di scenografia del Teatro Regio. Tutto questo nascerà nel padiglione 3, che sarà il cuore del nuovo Salone. Ad anticiparlo è Matteo Robiglio del Dipartimento di Design del Politecnico di Torino: lui è l’architetto incaricato dalla Fondazione di rivoluzionare un arredo che ormai aveva trent’anni e li dimostrava. «Ha presente gli spazi degli Apple store? – spiega l’architetto – bene, nel nuovo Salone i librai e i piccoli editori faranno parte di un unico grande mare magnum, in cui sarà bello smarrirsi: ma attenzione, si abbatteranno le vecchie scatoline degli stand, ma ogni editore sarà ben riconoscibile grazie a speciali totem».

 

Aggiunge: «Osservato dall’alto il padiglione 3 sembrerà ricorderà un grande mercato di pagine e colori da sfogliare: a terra un manto di morbida moquette colorata in decine di tinte diverse servirà a delimitare e contraddistinguere gli stand».

A parole tutta questa seduzione è ancora difficile da immaginare, ma Robiglio spiega che fra pochi giorni, il 21 febbraio, verranno diffusi i «rendering» in grado di spiegare alla perfezione l’effetto che farà. Continua: «Le altre due parole d’ordine della nostra “mission” sono state: meno rumore e basta luce accecante e impersonale dei neon, per questo abbiamo pensato di foderare il più possibile pavimenti e tavoli e, appunto leggii, con materiale in grado di assorbire il rumore, l’altra novità riguarda il sistema di illuminazione, la luce fredda da fabbrica cederà il posto a quella morbida che a tratti diventerà penombra. E sulle pareti del Salone scorrerà la lettura 2.0: i tweet, i post e le immagini via Instagram che riguardano l’evento».

 

Nel padiglione 1, invece, spiega ancora Robiglio, ci saranno gli stand istituzionali: Comune, Regione e ministeri. Nel padiglione 2 troveranno posto le grandi case editrici, e lì gli stand tradizionali sopravviveranno. Confermato al padiglione 5 il Bookstock Village dedicato ai piccoli lettori (il più grande spazio educational d’Italia), dove si possono incontrare gli autori più amati, gli illustratori di libri, personaggi del mondo scientifico e conoscere tutti i mestieri legati al libro e partecipare a decine di laboratori) e al fondo di questo spazio l’area dedicata all’International Book Forum. Confermato l’utilizzo delle tradizionali sale – dalla gialla alla blu – per organizzare gli incontri con gli autori anche se parecchi dibattiti si terranno nella nuova area del padiglione 3.

 

Intanto sono già partiti i bandi per que sto restyling. Il primo avviso riguarda la fornitura a noleggio, montaggio e smontaggio degli stand preallestiti del Padiglione 3 e dell’Incubatore, degli arredi della Piazza delle Librerie, della segnaletica e delle moquette per il Salone 2017. Il restyling degli stand e dell’intero Padiglione 3 è stato studiato dal Dipartimento di Design del Politecnico di Torino coordinato dal professor Matteo Robiglio. Uno studio che permetterà di offrire agli espositori stand base rinnovati, sostenibili come costi e materiali «e accurati dal punto di vista dell’ergonomia e dell’illuminotecnica».

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